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Museo della Ceramica di Mondovì

Museo della Ceramica di Mondovì
Palazzo Fauzone di Germagnano
Piazza Maggiore 1
12084 Mondovì (CN)
Tel 0174 481519 – 0174 40389
info@museoceramicamondovi.it
www.comune.mondovi.cn.it

Museo della Ceramica di Mondovì

Il Museo della Ceramica di Mondovì, collocato nel settecentesco Palazzo Fauzone di Germagnano, ospita l’allestimento permanente delle collezioni ceramiche distribuite nelle 17 sale dei piani nobili del Palazzo.
Le sale espositive, ricche di affreschi, stucchi, tappezzerie, specchiere, camini, sapientemente restaurati, si affacciano con una vista superba su Piazza Maggiore, sulle Alpi Marittime e sulle colline delle Langhe.
Sono esposti oltre seicento pezzi ceramici distribuiti su quasi 600 metri quadrati; duemila pezzi sono poi custoditi nei depositi visitabili, destinati a studiosi, collezionisti, cultori della materia.

Le ceramiche provengono dalle collezioni di Marco Levi (1910-2001), ultimo proprietario e direttore della fabbrica “Vedova Besio e figlio”, e di Carlo Baggioli. Quella di Baggioli – la più ricca collezione di ceramiche del distretto monregalese – era stata acquistata negli anni Novanta del secolo scorso da Marco Levi, che l’aveva poi donata insieme alla propria alla Fondazione Museo della Ceramica “Vecchia Mondovì”. Sin da allora Marco Levi aveva coltivato il sogno di preservare e trasmettere la memoria storica di una plurisecolare esperienza artistica e industriale e di farla rivivere in una prestigiosa sede museale.

L’avventura del distretto industriale monregalese della ceramica inizia in età napoleonica e si esaurisce alla fine degli anni Settanta del Novecento.
La produzione della terraglia, materiale innovativo della rivoluzione industriale usato per stoviglie a costi contenuti, segna nell’Ottocento e nel Novecento la cultura e l’economia della città di Mondovì e di un ampio distretto (Villanova, Roccaforte, Chiusa di Pesio, Vicoforte, Mombasiglio), generando simboli visivi caratteristici e inconfondibili, tra cui il galletto dalla coda variopinta e le vivaci decorazioni a spugna intagliata.
Visitare il museo significa ripercorrere le tecniche produttive e i filoni decorativi che si sono succeduti nel corso di quasi due secoli. La storia dello sviluppo industriale, artistico e culturale del distretto ceramico monregalese è raccontata nei pannelli espositivi con un linguaggio accessibile e accattivante, arricchito da impianti multimediali di forte e immediato impatto scenografico.