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Antica Fornace Alba Docilia

Antica Fornace Alba Docilia
Via Stefano Grosso 24-26
Tel. 338 7034356 – 329 2106013
cultura@comune.albissolamarina.sv.it
www.museodiffusoalbisola.it

Antica Fornace Alba Docilia

Fin dall’epoca tardo medievale, il tessuto urbano e architettonico del centro storico di Albissola Marina si sviluppa intorno alle fornaci e ai laboratori ceramici.
Nella fattispecie, questa fabbrica di ceramica è stata attiva dal ‘600 fino al 1982. Le dimensioni considerevoli della struttura sono testimoniate anche dal fatto che vi si può accedere da due diverse vie. L’ingresso principale è in Via Grosso mentre, sul lato opposto, si può passare attraverso un vicolo, chiamato Vico Chiuso, che collega la fornace a Via Italia. I muri di questo stretto passaggio, sono completamente rivestiti di mueé, un sistema di antica invenzione che, grazie all’inserimento in parete di mattoni sporgenti allineati, permetteva di far asciugare l’argilla fresca in vista della lavorazione finale. L’artigiano o l’operaio della fabbrica lanciava con forza l’impasto di terra ancora bagnata sulle mueé. L’acqua usciva lentamente dall’argilla e defluiva attraverso delle fessure di scolo tra i mattoni. Quando l’impasto aveva raggiunto il giusto grado di umidità si staccava dalla parete e poteva essere modellato. Inizialmente di proprietà della famiglia Conrado, nel 1919 la nuova gestione scelse di intitolare la fabbrica Alba Docilia (dal nome romano di Albisola), affidandone nel 1922 la direzione artistica a Mario Gambetta (1886-1968). Oggi il sito è di proprietà del Comune di Albissola Marina.
Nella struttura si possono osservare alcuni elementi architettonici che testimoniano l’antico processo produttivo della ceramica: le vasche per la decantazione della terra, alcuni forni novecenteschi e la botola per il passaggio delle fascine di legna che, dal piano superiore dove si seccavano vicino al forno, venivano calate e introdotte nella bocca del forno.
Qui è esposta inoltre una selezione di opere d’arte della collezione civica, come l’omaggio alla Figulinaia di Umberto Piombino: la donna albisolese che fino alla metà del secolo scorso realizzava a mano le figurine dei presepi in terracotta.