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La Magia del Racconto di Federico Bonaldi

10 Settembre 2015

A Bassano del Grappa (Vicenza) la mostra dedicata all’artista Federico Bonaldi (1933-2012) ci porta nella “quarta dimensione della ceramica”, nella prima esposizione monografica dedicata all’artista veneto che porta il visitatore alla scoperta della sua produzione artistica e della sua poetica.

La mostra sarà aperta fino al 18 ottobre 2015 ed è organizzata dal Comune di Bassano del Grappa – Assessorato alla Promozione del Territorio e alla Cultura – in collaborazione con il Comune di Nove, con il patrocinio della Regione Veneto e di AiCC – Associazione Italiana Città della Ceramica.

A cura di Giuliana Ericani (Direttrice dei Musei Civici di Bassano), Nico Stringa (docente di storia dell’arte contemporanea all’università Ca’ Foscari di Venezia) e Antonio Bonaldi (figlio di Federico, artigiano della ceramica), la mostra riunisce, da collezioni pubbliche e soprattutto private:
oltre 130 sculture in ceramica eseguite dall’artista tra il 1951 e il 2012, al Museo Civico di Bassano di Piazza Garibaldi;
oltre 50 fogli ed incisioni, al Museo della Ceramica e della Stampa di Palazzo Sturm;
oltre 200 cuchi
, i fischietti della tradizione veneta, al Museo della Ceramica di Nove.

La forte, autentica personalità artistica di Federico Bonaldi diventa realtà assolutamente evidente ai Civici Musei di Bassano del Grappa, mostrandolo artista capace di affrontare le estetiche dei movimenti artistici di avanguardia di primo Novecento e di rielaborarle in un linguaggio personale, travagliato dalle vicende dei decenni successivi.

Il secondo conflitto mondiale, la guerra fredda, il boom italiano, gli anni di piombo: tutte le ansie, le contraddizioni, le tensioni del secondo dopoguerra trovano espressione nelle opere proposte in questa prima, organica retrospettiva dedicata ad una figura di grande artista, ancor prima che ceramista.
Ecco allora i mostri, il lato oscuro dell’identità umana, nelle più varie dimensioni: caricature di un potere arrogante, motteggi ad una cultura vanagloriosa, sberleffi per una ricchezza stupida, esorcismi contro la prevaricazione. Al tempo stesso c’è spazio anche per i momenti di lirismo puro, riservati al mondo degli affetti intimi ed autentici, ai luoghi delle origini, delle radici familiari.

Riconoscimenti ufficiali sono stati conferiti a Bonaldi in quantità, come molti e importanti sono stati i tributi internazionali a lui dedicati: tre Biennali, decine di prestigiosi riconoscimenti, un Premio Cultura, e così pure la lista delle personali e delle collettive arriva fino ai giorni nostri, con la grande rassegna tuttora in corso alla Galleria d’Arte Moderna di Roma.

Nel suo laboratorio creativo in riva al Brenta, nel cuore della sua Bassano, ha continuato a cercare forme sempre nuove, a seguire un suo filo di ricerca, considerando superfluo ciò che la critica e il mercato nel frattempo riconoscevano e richiedevano.
“L’importante è conoscere se stessi, prima di tutto, ed essere sinceri senza tenere il giudizio degli altri. Bisogna essere onesti fino in fondo”. Per altro, il guardarsi dentro non significa per Bonaldi escludersi dal mondo. Lo testimoniano la passione politica e culturale, la diretta militanza in diverse situazioni.

Come un alchimista della conoscenza, Bonaldi si è incessantemente impegnato a amalgamare nelle sue creazioni gli elementi delle più disparate culture e tradizioni di cui era appassionato cultore: dai bestiari medievali alla Cabala ebraica, dalla mitologia andina alla religiosità barocca, dalle iconografie Pop alle immagini paleolitiche.
“Il linguaggio così elaborato – annota Giuliana Ericani – trova spazio nella grafica, come momento preliminare di progetto e consuntivo di sintesi e si materializza nella ceramica e nella scultura di grandi dimensioni o minuta come avviene nei fischietti”
A dare magia alle sue creature, si trattasse di piccoli cuchi o di grandi sculture in ceramica o di incisioni di traduzione remondiniana, contribuiva il baluginare della luce riflessa dentro la sua Fucina creativa dalle acque del Brenta.

L’intera operazione è sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno Ancona. Sponsorizzata da Costenaro Assicurazioni – Unipol Sai di Bassano del Grappa vede anche l’intervento del Credito Cooperativo – Banca di Romano eSanta Caterina e Banca San Giorgio Quinto Valle Agno.

Nella foto: Federico Bonaldi, Lavoro Felice, 1975.

Dal 13 Giugno 2015 al 18 Ottobre 2015
Musei Civici, Bassano del Grappa / Museo Civico della Ceramica, Nove

Info
t 0424.519901 / 904
e arte@comune.bassano.vi.it
web www.museibassano.it