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Gentile Fornarini pittore e vasaio di Faenza


Presentazione dell’opera editoriale a cura di Carmen Ravanelli Guidotti

Intervengono Massimo Isola, Sindaco di Faenza; Giovanni Bettini, Presidente CLAI di Imola; Carmen Ravanelli Guidotti, curatrice dell’opera; Timothy Wilson, Professore Emerito di Arte del Rinascimento, University of Oxford.

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Vi sono al mondo delle città privilegiate dal cui nome tutta una serie d’opere ha avuto una sorta di comune battesimo: così è Faenza, da cui faïence.

Questo primato tecnico ha fatto sì che, nel corso dei secoli, dai suoi forni siano usciti capolavori di faïence senza tempo, accreditati anche da una rilevante ricchezza di documenti cartacei. Tra questi, per il Rinascimento, Faenza ne può vantare uno straordinario se non unico nel suo genere: il libro dei conti (“vacchetta”) di Gentile di Antonio Fornarini, pittore e vasaio.

Da questo strumento contabile emergono molteplici aspetti della vita e del lavoro del maestro, grazie ai quali vengono a disegnarsi di fatto i caratteri distintivi dei costumi e delle consuetudini del mondo faentino, e prende forma l’identità del vasaio della seconda metà del ’400.

La copiosa messe di informazioni fornita dal manoscritto conferma come il secondo ’400 coincida con la rinascenza manfrediana, somma di caratteri, di forme esteriori e decorative che costituiscono l’impronta peculiare e riconoscibile di una civiltà, di una tradizione.

Dalla lettura del libro dei conti di Gentile Fornarini si viene a consolidare l’immagine di un artefice indipendente, capace di dividersi tra pittura e arti applicate, di un artigiano-commerciante in grado di porsi attivamente in relazione col suo mondo tra domanda e offerta, rappresentando quindi emblematicamente la versatile mentalità di un maestro del Rinascimento italiano.

Informazioni

  • 20 maggio 2022
  • ore 17
  • Cinema Teatro Sarti, Via Scaletta 10
  • Faenza (RA)