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San Lorenzello

Pignattari, Fajenzari e Pascellari.

Ascolta San Lorenzello e la sua tradizione ceramica raccontate da Jean Blanchaert

San Lorenzello è sulla guida “Le Città della Ceramica” pubblicata da Touring Club Editore e AiCC.
La guida è acquistabile in libreria e su Touring Club Store >

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San-LorenzelloNel novembre 1988, in seguito a un’indagine di superficie effettuata per portare alla luce pavimenti ottocenteschi di edifici in ristrutturazione, nei pressi delle rive del torrente Titerno, furono ritrovati a San Lorenzello (Benevento) frammenti ceramici ben conservati nei colori ma con qualche imperfezione nelle forme. Si trattava di scarti di fornace risalenti al XVIII secolo che provenivano, come fu poi accertato, dalla cisterna di una “faenzera” sita in via Giustiniani e sottoposta a svuotamento proprio in quei giorni.

 

Le prime botteghe artigianali del XVIII secolo, della cui attività si ha testimonianza nel catasto onciario del 1754, risultano essere gestite da Angelo di Clemente (pignattaro), Simone Giustiniano (specializzato nella lavorazione di vasi di creta), Anastasio Festa, faenzaro, proprietario di una bottega con sei stanze in località “Ai pié della Terra”, dove lavorava insieme ai fratelli Marcello, Lorenzo e Guglielmo e che risultano essere fra i ceramisti laurentini dell’epoca più affermati economicamente. Nel centro del borgo erano anche le botteghe dei pascellari, specializzati nella manifattura di statue di ceramica per il presepe.

 

La produzione ceramica settecentesca comprendeva oggetti di sapore arcaico e popolare, ma anche pezzi da Pompa o da Parata “alla maniera di Fajenza”, che presentano, nella decorazione, temi di ispirazione religiosa, naturalistica, paesistica, allegorica, nei tipici colori: giallo intenso, verde ramino, arancio, manganese, nella gamma dal nero al bruno scuro. Ben conservato è un prezioso pannello realizzato da Antonio Giustiniano, firmato in latino, incastonato nel timpano del portale della Congrega di Maria S.S. della Sanità. La produzione comprendeva anche servizi da tavola (piatti, suppiere, vassoi, mesciroba) e albarelli da farmacia, medaglioni e tavolette maiolicate, acquasantiere e lavabi da sacrestia e, ancora, rinfrescatoi, fiasche, giare, boccali, anfore, orci, bacinelle e versatoi.

 

Dopo una prolungata decadenza, a metà del Novecento la tradizione ceramica rinasce grazie all’iniziativa del Maestro Guido Barbieri, seguito poi da altri figuli che hanno attirato l’interesse di studiosi e cultori persino dal Giappone.

 

L’attività ceramica è oggi ancora fiorente a San Lorenzello e sono numerosi gli artigiani figulini che continuano con grande maestria ed estro la gloriosa tradizione, attirando l’interesse di studiosi e cultori italiani e stranieri.