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Grottaglie

Cretari e faenzari a li Camenn’re.

Ascolta Grottaglie e la sua tradizione ceramica raccontate da Jean Blanchaert

Grottaglie è sulla guida “Le Città della Ceramica” pubblicata da Touring Club Editore e AiCC.
La guida è acquistabile in libreria e su Touring Club Store >

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grottaglie

I più antichi reperti ceramici rinvenuti a Grottaglie (Taranto) risalgono all’VIII sec. a.C.

 

L’esistenza di una antica produzione ceramica è testimoniata dal rinvenimento negli anni Sessanta in contrada Vicentino di numerosi oggetti di produzione locale quali recipienti, vasi e coppe. La lavorazione continuò in epoca magno – greca quando si ebbe il massimo sviluppo della produzione artistica e artigianale nella vicina Taranto. Nelle necropoli degli antichi insediamenti sono stati rinvenuti corredi funerari, vasi a figure nere su fondo rosso e a figure rosse su fondo nero.

 

Sorto nel XIV secolo, al formarsi del primo abitato, li Camenn’re – letteralmente, i camini, cioè i forni – è il medievale quartiere delle ceramiche di Grottaglie nel quale, tuttora, si lavora l’argilla.

 

Nel 1463 un documento della Regia Dogana di Taranto attesta la produzione e il commercio della maiolica, ciò confermato anche dagli scavi, dove sono stati rinvenuti materiale di ceramica invetriata a base piombifera policroma. Grottaglie in questo periodo era divenuto il maggiore fornitore di manufatti ceramici di uso casalingo al servizio del traffico commerciale portuale. A partire dal 1567 documenti archiviali elencano ceramisti che vengono qualificati “cretari” cioè addetti alla creazione di oggetti di uso comune. Nel Seicento compariranno alcuni “faenzari” dediti ad una ceramica più eletta e raffinata. Frammenti di questo periodo ceramico sono stati rinvenuti durante gli scavi effettuati nel castello episcopio e in quelli della chiesa del Carmine.

 

La ceramica grottagliese è stata sempre prodotta secondo un rapporto fra estetica e funzionalità, cioè la forma in relazione all’uso. Nel Settecento si arriva ad una qualificata produzione, caratteristici sono i cosiddetti “bianchi di Grottaglie” quali zuppiere con piedi leonini, “ciarle” e “vucale” con elementi plastificati. Tipici della produzione pugliese sono le tazze nuziali, le fiasche a segreto, i boccali e le bottiglie antropomorfe. La più originale espressione della maiolica è costituita dalla tipica “ciarla” o giara con coperchio dalle grandi anse.